top of page
Immagine del redattoreTatiana Pedrazzini

SOS AGGRESSIVITA' nelle persone malate di demenza o Alzheimer

Aggiornamento: 27 giu 2022




Tra le tante difficoltà che i caregiver devono imparare a controllare prendendosi cura di persone affette da demenza, una delle più difficili e frustranti da gestire è l' aggressività che può essere verbale ma anche diventare fisica.

Spesso la manifestazione è fatta di urla, accuse varie fino ad arrivare a vere e proprie aggressioni verbali o fisiche nelle peggiori delle ipotesi.

Prima di tutto bisogna sempre aver chiaro che queste manifestazioni tra cui anche l’aggressività dei malati di Alzheimer, dipende esclusivamente dalla malattia e dal loro stato confusionale. Spesso alla base di questi comportamenti c'è l’incapacità di comunicare emozioni e sentimenti, la difficoltà ad esprimere un loro particolare stato d'animo, una paura o un dolore. A questi fattori possiamo aggiungere anche cause ambientali come rumori, luci troppo forti, confusione, caldo o freddo che non ci sanno ben verbalizzare ed il modo più semplice per manifestare il disagio spesso sono arrabbiature e urla.

Ciò che dobbiamo sempre ricordare in questi casi è che la violenza, verbale o fisica, non sono mai rivolti verso di noi.

Come fare per poter prevenire o tentare di limitare queste situazioni?

  • MANTENIAMO LA CALMA

Può sembrare banale ma non rispondere d’impulso è importantissimo perché l'effetto boomerang potrebbe essere proprio quello di rendere ancora più nervoso il tuo caro.

  • DISTRAZIONE LA PAROLA CHIAVE

Provare a distrarlo, ricordandoci che le persone affette da Alzheimer dimenticano in fretta, quindi cambiare argomento è un metodo efficace, cerchiamo di spostare la sua attenzione con qualcosa che sappiamo catturare il suo interesse utilizzando voce calma e dolce.

  • PERCHE' E' SUCCESSO?

Non sempre è possibile, ma osservando e, come consiglio sempre tracciando un diario del comportamento, si potrebbe scoprire che a farlo innervosire è sempre la stessa cosa (un bisogno fisiologico che non riesce ad esprimere, una luce particolare o un rumore o un'allucinazione…). Se si riesce ad individuare cosa scatena questo disagio o fastidio si può cercare di evitare che tale manifestazione avvenga.

Ricordiamoci anche che a volte potremmo essere noi a scatenare rabbia o aggressività inconsapevolmente, magari perché insistiamo nel fargli fare qualcosa a tutti i costi e non ne ha più la capacità. Questo crea un senso di frustrazione nel non riuscire a svolgere l'attività e di conseguenza sfociare in sentimenti negativi e aggressioni.

  • CREARE UNA ROUTINE

Avere dei rituali e delle abitudini tiene lontano lo stress ed evita di accrescere lo stato confusionale del malato, avere delle certezze e non aver paura di ciò che accadrà è importante ed evita situazioni a rischio. Pensate ad esempio a fare un bagno o una doccia…. Spieghiamo bene prima ciò che andremo a fare in modo da renderlo partecipe e soprattutto consapevole di ciò che succederà entro pochi secondi.

  • AVER SEMPRE UNA VIA DI USCITA

Inutile nascondersi, i casi di aggressione fisica possono capitare. In questi casi conviene lasciare la stanza dove ci si trova, cercando comunque di tenere d’occhio il malato perché non si faccia male. Avvisare il medico di riferimento di questi episodi per poter così intervenire nel modo migliori.

SOPRATUTTO NON DOBBIAMO MAI AVERE PAURA DI CHIEDERE AIUTO


205 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page