I motivi per cui si rende necessario il ricovero ospedaliero per una persona anziana o fragile possono essere molteplici, vorrei focalizzarmi sul ritorno a casa che spesso non è così semplice da gestire, è comprensibile capire che per la persona ospedalizzata è in assoluto il momento più atteso della degenza.
Inutile dire che la famiglia è bene che si trovi preparata all'evento anche se dovesse essere un evento quasi improvviso la parola d'ordine è ORGANIZZAZIONE.
Vano dire quanto questo evento possa destare preoccupazioni, ansie e paure sia per la famiglia sia per l'anziano/a.
Consiglio sempre alle famiglie , se possibile di farsi fare una valutazione dello stato generale e delle autonomie il giorno prima delle fatidiche dimissioni, oppure a volte incaricata dalla famiglia io stessa, vado presso la struttura a parlare con medici o infermieri di riferimento poiché è estremamente importante avere un quadro il più preciso possibile dello stato generale e del grado di autonomia per costruire e progettare al meglio la soluzione assistenziale migliore.
Innanzitutto ricordiamoci che se durante la degenza il nostro caro ha dato segni di disorientamento o confusione, che prima non erano presenti , è importante non allarmarsi poiché è abbastanza normale, in quanto in Ospedale sono in un ambiente con ritmi e routine totalmente differenti da quelli che erano presenti a domicilio ma, soprattutto, gli ospiti vedono una turnazione quotidiana di professionisti e gli arredi....beh non sono certo quelli di casa, solitamente una volta tornati del proprio ambiente e alle proprie routine questo fenomeno che ha un nome ben preciso cioè "delirium" tende a scomparire del tutto nel giro di pochi giorni, quindi niente paura ma tanta, tanta calma e pazienza.
Inoltre consiglio di far fare nel caso, anche una valutazione fisiatrica per poter procedere direttamente dall'Ospedale con la richiesta per gli ausili più corretti per supportare il paziente una volta tornato a domicilio, in quanto questi ausili vengono erogati da Ausl in maniera gratuita, con adeguata richiesta.
Ovviamente può succedere che le consegne di questi ausili non siano paralleli all'arrivo del nostro caro a domicilio e quindi cosa dobbiamo fare?
Semplicemente affidarci ad un servizio di noleggio in appositi negozi di articoli ortopedici e sanitari che possono fornirci quanto abbiamo bisogno in tempi celeri fino all'arrivo degli ausili da parte del Servizio Sanitario.
Solitamente , se la causa del ricovero, non è grave il recupero sarà automatico e fisiologico una volta tornati a casa , ma nel caso fosse una questione più importante e critica a livello assistenziale come possiamo organizzarci?
E' chiaro e palese che, se il nostro caro vive solo e noi non abbiamo la possibilità di ospitarlo a casa nostra dobbiamo organizzare un' assistenza adeguata, come fare a capirlo?
Sicuramente affidandosi a chi, come me, fa della consulenza e della progettazione assistenziale una professione poiché per competenze ed esperienza , (nel mio caso sono una Operatrice Socio Assistenziale e un Tecnico della gestione dei servizi assistenziali e in pratica a Piacenza l'unica a svolgere questo tipo di consulenze), capirà attraverso una visita domiciliare ciò di cui c'è bisogno e lo organizza entro breve tempo.
Nell'immediato però cosa dobbiamo procurarci?
Se la persona risulta essere allettata o comunque passa gran parte del tempo a letto e si reputa necessario prendersene cura a letto sicuramente ci verranno in aiuto un pacco di traverse, un pacco di pannoloni della taglia e del modello corretti, una bacinella per igiene intima, un detergente delicato, guanti e creme (su consiglio di medici o infermieri per evitare le tanto temute piaghe da decubito).
Importantissimo è trascrivere il piano delle terapie giornaliere in modo chiaro così che, chiunque venga ad occuparsi del nostro caro abbia ben chiare le terapie presenti, orario, tipologia, posologia e metodo di somministrazione.
Possiamo , anzi dobbiamo, cercare di stimolare la persona nelle autonomie ancore presenti, ad una socialità famigliare, a raccontarsi e noi dobbiamo cercare di accogliere la sua fragilità, cercare di costruire o ripristinare le routine precedenti al ricovero, ma soprattutto fare del nostro meglio per riportare la persona il più possibile e, se possibile, ad un grado di autonomia il più vicino a quello antecedente alla degenza.
Mi raccomando valutate di avvalervi di un supporto da parte di professionisti dell'assistenza per la progettazione delle cure cosi da poter aiutare l'assistito ma anche per essere voi stessi supportati ed indirizzati nella maniera corretta rispetto a tutto quanto necessario e dei percorsi possibili.
Importante è lavorare con obiettivi assistenziali chiari e non troppo ambiziosi per evitare frustrazioni sia per l'assistito sia per voi.
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