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Immagine del redattoreTatiana Pedrazzini

AFASIA e Anziani malati di decadimento cognitivo

Aggiornamento: 27 giu 2022


L'uomo. in quanto tale, si distingue per una caratteristica particolare dagli altri animali: PARLA!

Anche gli animali comunicano fra di loro, ma l'uomo si caratterizza proprio per l'esclusività di questa peculiarità, ovvero, comunica attraverso il linguaggio e l'uso della parola ciò che sente di voler trasmettere ad altri.

E' notizia di questi giorni che a Bruce Willis conosciuto da tutto il mondo come attore di molti film degni di nota, sia stata diagnosticata questa disfunzione e l'abbandono delle scene come conseguenza.

Inutile dire che per un uomo di spettacolo è sicuramente un trauma immenso perché della parola, della riproduzione del copione e della comunicazione ne fa un lavoro.

Ancora non sappiamo le sue cause che, ricordo potrebbero essere lontane da demenza o decadimento cognitivo, ma l'afasia è anche una manifestazione legata alla demenza.


Quando sentiamo la parola AFASIA sappiamo cosa significa?


Esattamente cosa significa soffrire di AFASIA?

E' la condizione in cui si perde la capacità di comunicare.

Può riguardare sia la capacità di esprimersi sia quella di comprendere il linguaggio, parlato o scritto.

A volte chi soffre di questo disturbo non sembra avere difficoltà ad esprimersi verbalmente ma piuttosto non riesce a comporre un discorso con un senso, con il progredire della demenza, i nostri cari parleranno sempre meno oppure ripeteranno quello che dicono mille e mille volte o riprodurranno quello che gli altri hanno detto loro.

Purtroppo, alla fine, smetteranno di parlare.


E' dunque facile capire quanto questo disturbo , legato alla diagnosi di malattia neurodegenerativa, possa essere invalidante e soprattutto frustrante per chi ne è affetto e per chi si occupa della cura e dell'assistenza di questa persona.

Proviamo semplicemente a come si sentiremmo noi nel non riuscire a comunicare un dolore fisico, se abbiamo fame, sete, sonno o freddo piuttosto che caldo...

Dolorosa vero la situazione? anzi , io direi che mi sentirei del tutto impotente.


COSA POSSIAMO FARE?

  • Incoraggiamo sempre e comunque il nostro caro a comunicare i propri bisogni, stando attenti a dargli tutto il tempo necessario a formulare ciò che ci vuole dire,

  • Ricordiamoci di rispettare i suoi tentativi di comunicare con noi mantenendo un atteggiamento paziente, attento, aperto e disponibile all'ascolto,

  • Non fissiamoci sulle parole che non sono corrette ma piuttosto cerchiamo di capire veramente ciò che ci vuole dire,

  • Non pensiamo mai di avere davanti un bambino, quindi rapportiamoci sempre fra persone adulte, un esempio: diciamo andiamo a letto .... non andiamo nanna,

  • Ricordiamoci di utilizzare il tono e il timbro della voce normalmente, la persona ci sente benissimo anche se magari non comprende tutto quanto le venga detto,

  • Rallentiamo la nostra esposizione evitiamo di velocizzarla cosi permetteremo di seguirci meglio nel discorso,

  • Utilizziamo frasi corte e di facile comprensione e verifichiamo che abbia effettivamente capito ciò che abbiamo detto,

  • Permettiamogli di rispondere semplicemente con un SI o con un NO alle nostre domande, ad esempio: vuoi mangiare? vuoi bere?

  • Se ci sono più persone presenti, cerchiamo di parlare uno alla volta , eviteremo di fare confusione e creare disagio con ulteriori manifestazioni spesso negative del nostro caro,

  • Ricordiamoci sempre che il nostro atteggiamento deve essere rassicurante e positivo.

  • La difficoltà di linguaggio non deve essere interpretata come “rifiuto di parlare”: l’afasico comunica come e quando può, anche se è difficile capire che un momento prima possa dire una parola e subito dopo non riuscirci più, oppure parlare molto, ma senza comunicare efficacemente il suo pensiero

  • Impariamo anche a sdrammatizzare un pochino la situazione stemperandola con un "non ti preoccupare capita anche a me di dimenticarmi una parola"

RICORDIAMOCI SEMPRE CHE NONOSTANTE LA PERSONA NON RIESCA PIU' A COMUNICARE CON NOI COME UN TEMPO, IL SUO CUORE RESTA ED E' QUELLO DI SEMPRE.......

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